Articolo del 1 marzo 2017

Una leggera carezza sul volto può strappare un grido e un brusco cambiamento di temperatura sembra una pugnalata. È la nevralgia del trigemino, che rende la vita un inferno, tanto che è stata definita una “malattia da suicidio”.

Il dolore acutissimo va e viene ad intermittenza, per una giornata intera, o addirittura per settimane e mesi. Può colpire occhi, naso, labbra, parti esterne e mucose interne della mascella e della mandibola.

Ma il rimedio c’è, è neurochirurgico e mini-invasivo. A metterlo a punto negli ultimi mesi è stato il Prof. Francesco Tomasello.

La nevralgia del trigemino dipende da un conflitto neuro-vascolare, cioè da un contatto fra il nervo e un’arteria, la quale con le sue pulsazioni provoca scariche elettriche anomale del trigemino. La terapia più accreditata nel mondo è rappresentata dalla decompressione microchirurgica del nervo, che viene eseguita attraverso un accesso dietro l’orecchio e consiste nel separare i due contendenti, nervo ed arteria.

Il professore Tomasello è l’unico nel Sud Italia che riesce a separare nervo e arteria con una tecnica microchirurgica, facendo, cioè, un “forellino” dietro l’orecchio di appena 18 millimetri. In nessun altro centro dell’Italia meridionale, al di fuori di Messina, si pratica questa tecnica innovativa, pubblicata solo di recente su una prestigiosa rivista americana.

La risoluzione del dolore è completa e immediata subito dopo l’intervento e la sensibilità della faccia rimane normale. In generale, la microchirurgia viene considerata nel mondo il trattamento di prima scelta per la guarigione dal disturbo, perché libera il paziente da terapie farmacologiche che nel lungo periodo diventano inefficaci e sono gravate da significativi effetti collaterali.

Nella chirurgia del cervello e del midollo spinale, la mini-invasività, cioè approcci con ferite più piccole e con il più rigoroso rispetto delle strutture nervose, limitando la manipolazione dei tessuti, è stata da sempre essenziale.

Tuttavia, è solo negli ultimi anni che sono state sviluppate tecniche chirurgiche ancora più raffinate per rimuovere lesioni anche in sedi profonde del cervello o all’interno del midollo spinale, senza procurare danni neurologici. Queste nuove acquisizioni consentono di visualizzare, in spazi ristretti, le lesioni da asportare, quali lesioni benigne, malformazioni vascolari o di risolvere malattie invalidanti come la nevralgia del trigemino e l’emispasmo facciale.

Negli ultimi anni sono stati eseguiti a Messina circa 200 interventi microchirurgici in pazienti provenienti da Sicilia, Calabria e da altre regioni italiane. Per la nevralgia del trigemino la risoluzione microchirurgica è la prima e più efficace opzione terapeutica.

Oggi, però, si praticano ancora oggi procedure palliative, come le infiltrazioni, che hanno indicazioni molto limitate ed effetti transitori. Al contrario, chi è stato guarito con la microchirurgia diventa un testimone desideroso di diffondere una corretta informazione sui benefici ottenuti, grazie al fatto che la Neurochirurgia è entrata in una nuova era ultra mini-invasiva che assicura risultati migliori per la preservazione delle funzioni neurologiche con degenze molto più brevi.